giovedì 29 agosto 2013

A Cesare quel che è di Cesare

Tempo addietro abbiamo pubblicato dei post che citavano la cattiva gestione dei ticket da parte di KOLST.

Nell'onesta che ci contraddistingue, soprattutto rispetto ai servizi alle aziende ma comunque a chi lavora dobbiamo in questo caso citare l'operazione di Kolst che ha deciso di rinnovare gratuitamente per un anno il servizio facendo cosi risparmiare i propri clienti.

Noi continueremo a seguire le politiche commerciali e di lavoro dell'azienda, e questa operazione verrà inclusa nella nostra personale operazione di selection dei servizi alle aziende.

Elogiamo quindi Kolst me continuiamo ad esortarla a migliorare la gestione dei ticket nella parte relativa alla comunicazione alla clientela.

Come vedete il nostro spazio è aperto tante alle buone notizie come per segnalare i disservizi, in questo caso KOLST si è meritata la citazione positiva, e speriamo naturalmente di doverLa citare ancora tanto e sempre in positivo.

BRAVA KOLST

giovedì 22 agosto 2013

La Business Intelligence tra paura e tanta burocrazia

Qui solo l'inizio se volete leggerlo tutto ecco il link, dove potete anche votarlo.

Le aziende cosi come le nostre pubbliche amministrazioni sono ormai anni e anni indietro rispetto alla cultura tecnologica che si potrebbe mettere in campo.
Si dirà c’è la crisi nessuno investe, e questo è un parametro sicuramente valido e da rispettare, ma in molti casi è solo la risposta di comodo che arriva soprattutto dalle pubbliche amministrazioni.
La verità purtroppo sta nella “incertezza” dei vari responsabili e dirigenti di incappare nelle maglie della “burocrazia” di dover dar conto delle spese e di non aver rispettato l’indicazione principale, di risparmiare.
Nel famoso decreto della spending review non si parla di non spendere ma di spendere bene, ma questo passaggio non è stato colto, e del resto sul concetto di spendere bene bisogna dare atto che la legislazioni italiana più volte si è espressa, anche con indicazioni tecnologiche più che percorribili.
Ad oggi le sfide competitive che si sono per forza di cose dovute affrontare hanno impattato sui processi di costi, di qualità e della produzione, tutto ciò si è poi tramutato dietro lo spettro della crisi, ma io direi dietro l’alibi della crisi, in sfide rivolte al miglioramento della produzione basata sugli attuali (ormai vecchi) livelli tecnologici.

giovedì 8 agosto 2013

A prescindere dalla privacy un grande baco per google.

A tutti capita digitando la password su un computer che il sistema chieda

"vuoi salvare la passord"

il nostro consiglio da sempre è rispondere assolutamente No, MAI, Nemmeno per sogno..........

Ecco il problema. Provate a digitare nella barra degli url questo comando

chrome://settings/passwords

e come d'incanto il sistema vi visualizzare tutte le password che avete salvato rispondendo alla domanda di prima e comunque tutti i siti sui quali vi siete collegati attraverso una password.

Quello che ci preoccupa è la risposta del colosso Google che con aria saccente in sostanza replica che loro non sono responsabili se qualcuno riesce ad intervenire sul vostro computer.

A noi la risposta sembra fuori luogo anche perchè altri browser il problema se lo sono posti e lo hanno risolto.

Ormai è chiaro che qui il problema non è la privacy in senso stretto ma addirittura l'affidabilità, non ci vuole assolutamente nulla ad impossessarsi della tastiera di un computer e prelevare le password, ma la sicurezza non alberga in casa Google.

venerdì 2 agosto 2013

Privacy e disaster recovery marciano sempre più unite.


Molto spesso abbiamo affermato che le due materie Privacy e Disaster recovery hanno molti punti di contatto adesso se ne è accorto anche il Garante con Nostra somma soddisfazione.

Il Garante ha messo il proprio sigillo sullo schema di “Linee-guida per il Disaster Recovery delle pubbliche amministrazioni” predisposto dall’Agenzia per l’Italia digitale (ex DigitPa).

Come previsto dal Codice dell’amministrazione digitale (Cad),tutte le P.A. hanno l'obbligo di predisporre, e aggiornare periodicamente, il piano di disaster recovery, ossia l’insieme delle attività necessarie per ripristinare le funzionalità di un sistema informatico nel suo complesso (strutture hardware, software e servizi di comunicazione), messo fuori uso da un evento improvviso che potrebbe comportare danni e perdite gravi per l’amministrazione.

Con la decisione del Garante non si apportano modifiche sostanziali a quanto già predisposto dall'art. 50 bis del Cad ma il garante stavolta definisce in modo chiaro che il fornitore di servizi di cloud computing ha l'obbligo di dichiarare, in sede contrattuale, l’esatta localizzazione geografica dei dati gestiti.

Questo consentirà all’amministrazione di valutare se il paese in cui vengono trasferiti i dati appartenga all’Unione europea o assicuri comunque un livello di tutela dei dati personali adeguato ai sensi della normativa UE sulla protezione dei dati personali.




Sembra una stupidata, che mira solo a far altra confusione sui contratti, noi invece riteniamo che mai come stavolta il Garante ha introdotto una vera norma per la tutela dei dati personali, cosi facendo infatti le pubbliche Amministrazioni non potranno un domani dire che non sapevano.


giovedì 1 agosto 2013

Per chi non ci credeva Privato guadagna 10.000 euro per violazione della propria privacy

Partiamo dal risultato. Nel caso in questione ad un privato cittadino di Chieti sono stati riconosciuti 10.000 euro per violazione della privacy, ed il condannato non ha opposto ricorso per cui adesso deve pagare.
A pagare la multa è stata condannata una banca e per la precisione l'istituto Santander,che nella fattispecie è stata riconosciuta colpevole dal tribunale di Chieti per lesione della riservatezza.
Con precisione al querelante è stato riconosciuto il fatto che la banca era tenuta a comunicare che i dati privati potevano (come del resto poi è avvenuto) essere venduti a terzi. 
Naturalmente chi ha comprato ha iniziato a bombardare di telefonate ed sms il mal capitato e sembra anche i suoi parenti, costringendo il querelante ha dare spiegazioni in famiglia di una cosa completamente privata.
Per fortuna tanto è bastato questa volta per condannare la Banca.