mercoledì 26 febbraio 2014

Per chi non ci credeva. Ancora su BitCoin

Ne avevamo scritto qualche giorno fa, ma sui social network si registrava ancora qualche incredulo.

A questo link un articolo interessante sulla chiusura di  Mt. Gox
http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/02/25/bitcoin-big-del-settore-sparisce-dal-web-volatilizzati-oltre-350-milioni-di-dollari/894324/

MtGox, il maggiore sito di scambio delle monete digitali bitcoin, è stato chiuso dall'azienda che lo gestisce. 
La piattaforma è stata infatti soggetta a problemi tenici e ha interrotto tutti i prelievi dei clienti perchè ha intercettato “attività sospette”.
Come era facile immaginare la notizia circolata molto in fretta ha provocato un forte calo del valore dei bitcoin,anche perchè le transazioni effettuate con questo sistema non possono essere tracciate o annullate.

martedì 25 febbraio 2014

Italia e Cyber-Sicurezza. Linee guida

Da oggi chi vuole fare veramente sicurezza, e ancor di più se questo è un ente, dovrà per forza di cose leggersi e documentarsi rispetto ai documenti in materia pubblicati sulla gazzetta ufficiale n° 41 del 19 febbraio u.s..

L'Italia quindi si allinea finalmente all'Europa seguendo quest'ultima sulla linea che sta tracciando rispetto al problema della cyber-sicurezza, dove esistono già delle linee guide per la messa in sicurezza delle cosiddette infrastrutture critiche (energia e trasporti) e dall'obbligo per tutti i Paesi di istituire dei Computer Emergency Response Team (CERT) in grado di reagire tempestivamente ad eventuali attacchi informatici.

Nello specifico sono infatti stati pubblicati 
"il quadro strategico nazionale per la sicurezza dello spazio cibernetico"
e
"Piano nazionale per la protezione cibernetica e la sicurezza informatica"

Ambedue i documenti sono a firma del Comitato interministeriale per la sicurezza della Repubblica (CISTR) e rivolti a combattere le minacce informatiche.

Nel Quadro strategico si mira da un alto ad individuare i profili e le tendenze evolutive delle minacce, delle vulnerabilità dei sistemi e delle reti di interesse nazionale, e dall'altro si specificano i ruoli e compiti dei diversi soggetti pubblici e privati coinvolti e prescrivendo l'adozione di strumenti e procedure per intervenite efficacemente nella lotta alle minacce informatiche; 

il Piano Nazionale, elenca invece le priorità, individua gli obiettivi specifici e determina le linee d'azione sempre seguendo quanto riportato nel Quadro strategico.

Il quadro strategico si nota subito per la snellezza infatti lo scritto è composto di due capitoli e di due allegati uno dei quali è il glossario, abbiamo:

capitolo 1 "Profili e tendenze evolutive delle minacce e delle vulnerabilità dei sistemi e delle reti di interesse nazionale" dove molto spazio viene dedicato alla Minaccia e alla Vulnerabilità;

capitolo 2 "Strumenti e procedure per potenziare le capacità cibernetiche del paese" nel quale tra l'altro viene evidenziata la centralità della partnership Pubblico Privato (PPP);

Allegato 1" Ruoli e compiti dei soggetti pubblici" , dando il dovuto risalto a ruoli e compiti anche all'interno dell'Agenda Digitale.

lunedì 24 febbraio 2014

Adobe altre Patch per altre falle alla sicurezza

Adobe non smette di stupirci e ormai più che un software sembra decisamente un software in balia delle onde. 

La società in poco tempo emette una nuova nota nel tentativo di chiudere i buchi che si aprono su questo software che dopo l'attacco estivo e sempre di più nell'occhio del ciclone.

La richiesta dell'azienda oggi è molto chiaro tutti gli utenti devono aggiornare Flash sui propri sistemi operativi.

Le vulnerabilità a cui si va incontro sono tre, almeno quelle identificate, ma soprattutto risultano molto pericolose perchè potrebbero sfruttare questi buchi per eseguire codice da remoto che potrebbe fare non pochi danni, per cui al momento vale solo la richiesta fatta dalla casa madre di Adobe di aggiornare Flash sui sistemi operativi.

per dare a Cesare quel che è di Cesare bisogna anche mettere in evidenza che la falla non è stata rilevata da Adobe come ci si aspetterebbe, ma dal laboratorio di kaspersky.

Naturalmente come ormai costume di Adobe non si hanno notizie certe sui danni che questa mancata sicurezza ha generato e ancor più grave non si sa cosa sta generando e cosa genererà per chi ignaro non procede all'aggiornamento.


giovedì 13 febbraio 2014

Noi Italia. L'ISTAT conferma l'arretratezza sull'utilizzo di internet e dei servizi connessi.

E' stato pubblicato in questi giorni la sesta edizione del Rapporto Istat "Noi Italia.

Per chi non lo conoscesse " Noi Italia" è un rapporto pubblicato dal''ISTAT con le 100 maggiori statistiche che hanno lo scopo di illustrare, spiegare e capire il nostro paese, registrando analizzando matematicamente e riportando sotto statistiche appunto una fotografia aggiornata sulle abitudini italiane legate anche al digitale, argomento sul quale scontiamo un ritardo notevole.

Diciamo subito che se vi aspettate di trovare una nazione digitale questa non è l'Italia che già in merito all'utilizzo di internet si posiziona al 90 posto dopo paese come Portogallo e Cipro.

Volendo vedere solo la classifica e il suo dato statistico l'Italia non solo non è in zona medaglia ma si trova addirittura al di sotto delle migliori aspettative rispetto alla media europea. 


Il grafico già di per se esplicativo ci conferma quanto detto dall'ISTAT che ci conferma con i suoi studi che l'Italia è in generale indietro per l'utilizzo di Internet: a parte picchi tra i più giovani (9 giovani su 10 tra i 15 e i 24 anni), in media si connette il 54,8 per cento della popolazione.

Parlando di Internet naturalmente dobbiamo verificare il tutto anche con le connessioni e con i costi delle connessioni, ma questa è solo una delle cause: in Italia il 55 per cento delle famiglie con almeno un componente tra i 16 ed i 74 anni utilizza banda larga, peggio di noi riescono a fare Grecia e Romania ma si legga anche che la media delle famiglie connesse passa dal nostro 55% al 73% in tanti e tanti paesi europei.

Ci consola vedere che il nostro paese pur essendo dietro, molto dietro, sta però registrando progressi numericamente interessanti, ma senza adeguati interventi normativi e strutturali ci vorranno ancora dieci anni prima di allinearci almeno alle medie europee.

Un esempio su tutti sarà esplicativo la lettura di giornali online, riviste e in generale notizie consultate direttamente sul Web, tocca solo il 32,3 per cento degli italiani, sicuramente in grande crescita ma ancora troppo pochi.

La diffusione dell'abitudine alla consultazione online è maggiore al Nord-est del paese (37,6 per cento), mentre nel Mezzogiorno la quota di popolazione che legge online scende addirittura al 27,1 per cento.

Anche guardando la distribuzione per regioni stavolta non ci "consola" nemmeno l'Italia divisa tra nord e sud in quanto il nord ha un utilizzo che oscilla da poco più del 60% in giù, mentre la campania ultima in classifica si attesta sul 45%.

mercoledì 12 febbraio 2014

Il flop della settimana. Register lascia a piedi in tanti, ma nessuno lo dichiara.

Cosa stia succedendo a register non è dato sapere, di certo tanti utenti che si sono appoggiati a loro per domini e posta in queste settimane hanno tribolato e non poco.

Register azienda che in sostanza vende spazio web associato ad un dominio e gestisce la posta per milioni di persone sta lasciando a piedi parecchi utenti.

Partiamo dall'inizio iniziano a moltiplicarsi le segnalazioni di poca professionalità da parte di register per il modo, ma sarebbe meglio dire per l'assenza totale con la quale, gestisce i propri clienti. 

Da Sabato ma forse anche nella giornata precedente chi aveva l'account di posta con register non ha ricevuto più nessun messaggio, e cosa ancor più grave non ha ricevuto nessuna segnalazione dall'azienda. 

I malcapitati utenti non ricevevano la posta e se usavano la web mail spesso non accedevano ma soprattutto quando accedevano non trovavano nessun messaggio ne nella casella di posta ne da parte di register che evidenziava qualche problema.

Solo accedendo all'area registrata e non quindi alla webmail si trovava un messaggio che farneticava di disservizi che sarebbero terminati entro la giornata.

Naturalmente la cosa era vera a metà  nel senso che i disservizi erano veri ma il tutto non si è risolto in giornata anzi sono  continuati.

Register ci delude anche sulla gestione dei domini web sia in termini di assistenza sia in termini di professionalità. 

Se dopo mille difficoltà per aprire un ticket riuscite ad inviarlo la risposta è standard non rispetta assolutamente il cliente si legge lontano un miglio che sono risposte standard e che non si degnano minimamente di guardare il problema.

Quello che ci domandiamo noi è,
ma queste aziende non dovrebbero essere certificate in qualità?
ma queste aziende non dovrebbero rispettare dei tempi per la risoluzione dei guasti?
ma queste aziende non dovrebbero rispettare dei termini contrattuali?

Insomma register non funziona ma anche chi doveva controllarli pensa solo a prendersi i soldi delle certificazioni.


domenica 2 febbraio 2014

Il regolamento europeo sul trattamento dei dati. Vedrà la luce ...........

Annamaria Cancellieri, ministro della Giustizia, punta sul semestre della presidenza europea che inizia a luglio 2014 per parlare seriamente del regolamento europeo sul trattamento dei dati.

Sembra quindi che durante la presidenza italiana si voglia creare la giusta attenzione fra l'altro anche "sulle due proposte di regolamento dirette all'istituzione di una Procura europea e alla valorizzazione di Eurojust".

In particolare si proverebbe a "realizzare progressi sul pacchetto Data Protection per l'uso, la raccolta e il trattamento dei dati personali. E poi l'istituzione della Procura europea e la valorizzazione di Eurojust".

Questa dichiarazione di intenti ci piace molto e si aggiunge alla analoga dichiarazione dell'On. Comi raccolta la settimana passata durante l'incontro sul DPO tenutosi presso la struttura del Garante per la protezione dei dati personali.

Insomma sembra proprio che “La Presidenza italiana dedicherà i suoi maggiori sforzi, infine, a realizzare progressi sostanziali sul pacchetto Data Protection, con l'obiettivo di adeguare la vigilanza degli Stati membri circa l'uso, la raccolta e il trattamento dei dati personali, in un mondo che cambia in ragione dell'economia digitale e dei nuovi diritti legati all'utilizzo di piattaforme e servizi on-line” come dichiarato dal Minstro Cancellieri