sabato 7 giugno 2014

Google accetta di rispettare la privacy? per il momento sembra riconoscere il diritto all'oblio.

Diciamolo subito di suo non lo averebbe mai fatto, ma stavolta ha dovuto accettare quanto deciso dalla Corte Europea. Infatti da qualche giorno che, ha ragione, vuole essere cancellato dal web, può richiederlo a google attraverso una pagina internet dedicata. 

A questo link, https://support.google.com/websearch/troubleshooter/3111061?hl=it si può iniziare la richiesta di rimozione dell'url e delle pagine che escono effettuando una ricerca che vi interessa. 


Al link si arriva anche con una semplice richiesta.

In un solo giorno in europa sono state effettuate oltre 12.000 richieste, dato che indica in odo chiaro che la privacy interessa e non è vero quindi che la gente non si interessava all'argomento, era vero invece che prima non vi erano strumenti e le persone non volevano combattere guerre contro i mulino a vento.

Naturalmente non bisogna passare dalla parte opposta e quindi perchè siano rimossi gli url indesiderati non basta essere in disaccordo, o credere che quanto scritto non sia vero, per rimuovere il collegamento, infatti la Corte Europea ha stabilito che i dati da rimuovere devono essere vecchi e/o contraddetti da altre informazioni o comunque inadeguati alla situazione.

La procedura, stavolta come è giusto che sia non è proprio velocissima dovendo il richiedente fornire
  • una valida ragione 
  • un documento valido di riconoscimento 
  • il formulario va poi datato e firmato con firma digitale.
Google si è vista costretta anche a nominare un pool di esperti per verificare tutte le questioni sia sotto il profilo etico sia sotto il profilo giuridico.





lunedì 2 giugno 2014

TrueCrypt non è più sicuro

TrueCrypt non è più sicuro uno dei tool di sicurezza più popolari e sicuri cessa lo sviluppo ed anche sul sito ufficiale presenta in home messaggi di insicurezza. 

Gli sviluppatori hanno infatti comunicato che può contenere vulnerabilità non risolte, quindi non è sicuro.

Proprio cosi uno dei software per la cifratura di dischi e partizioni sembra on essere più tatno affidabile, sul sito della software house che lo ha sviluppato si legge che lo sviluppo del progetto è stato interrotto già da maggio come conseguenza della fine del supporto ufficiale a Windows XP.
Adesso a fronte dell'insicurezza del software si invitano utenti ad usare il tool BitLocker integrato da Microsoft nelle versioni successive di Windows (da Vista in poi).

Attenzione una versione "funzionante" di TrueCrypt è ancora disponibile per il download, ma si tratta di un software senza le funzionalità di cifratura e quindi utile a decifrare i dati già criptati per trasferirli altrove. 

Si aprono adesso discussioni sulla mossa della software house produttrice di TrueCrypt, accusata di speculare sulla veridicità delle attività.

L'improvvisa dichiarazione di malfunzionamento insieme con il messaggio che invita ad usare BitLocker di Microsoft suggeriscono tante idee su cosa sia successo compreso il fatto che si possa trattare di una trovata pubblicitaria.