giovedì 17 ottobre 2013

Creare una falsa identità ora è reato. Ma i social network hanno bisogno di una netiquette.

Creare un falso account, è di moda dire fake, con dati di altre persone adesso è reato. 

Esistono ormai dei censimenti attendibili che dimostrano che un profilo su tre è fasullo o quanto meno non è reale. Dopo il boom dei social network gli utenti hanno deciso in molti casi gioco forza, di tornare all'anonimato proprio per proteggere le discussioni, le foto, la voglia di condividere con gli altri.

Insieme ai falsi profili il cui intento è chiaro sta prendendo piede in modo consistente il furto d'identità cioè quegli account che ricreano con nomi, cognomi, foto e dati veri profili.

Oggi in molti diciamo finalmente, creare ed aprire un fake su un social network può comportare una condanna per sostituzione di persona  e conseguenti risarcimenti del danno: ci può essere anche l’aggravante nel caso di stalking, e soprattutto non occorre che ad essere falso sia l'account di un personaggio famoso, la legge è uguale per tutti.

Poco importa che questi falsi non sempre abbiano intenti pericolosi, ma che spesso nascano anche solo per interventi scherzosi, a prescindere dall'intento questa attività è reato. 

Ma soprattutto il reato è procedibile d’ufficio, quindi anche in assenza di denuncia da parte dell'offeso si può indagare e punire il colpevole. Naturalmente i rischi e la pena si aggravano a seconda dell'uso che si fa della falsa identità ad esempio se si usano frasi offensive si corre il rischi di essere condannati anche per diffamazione. 

Ma lasciando alla giurisprudenza la parte sulla sanzione e sul reato, è forse il caso di cominciare a parlare di netiquette sui social e nelle conversazioni che si creano.

Se le persone come detto prima, tornano all'anonimato è evidente che si è perso il senso della misura nel commentare i post degli altri. 

Occorre assolutamente far capire agli utenti dei social network che essere registrati e comunicare tramite facebook, twitter, msn o quello che sia, non autorizza a rispondere in modo inadeguato.

E' si oggi in tanti pensano che se non vuoi essere disturbato non ti iscrivi se sei li sei pubblico.


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