giovedì 24 ottobre 2013

Datagate all'italiana Ma sono gli americani a farsi prendere con le mani nella marmellata.

E' iniziato tutto perchè gli americani si sono fatti prendere con le mani nella marmellata, quindi adesso è logico pensare, ma ormai ne abbiamo la "sicurezza" se intercettano la Francia perchè dovrebbe salvarsi l'Italia?

Sia ben chiaro questo non è un vero e proprio problema di sicurezza informatica ma soprattutto di poca attenzione alla riservatezza delle comunicazioni, falla nella quale evidentemente i "cowboy" si sono subito infiltrati e noi abbiamo fatto la fine degli indiani.

In Italia si preoccupano che la riservatezza dei cittadini non sia stata violata, ma penso che le intercettazioni non siano state mirate ad ascoltare conversazioni private tra due amanti, mentre sembra molto plausibile che questa attività fosse diretta ad ascoltare e carpire in anticipo le linee politiche del nostro governo.

A nostro modo di vedere questo datagate è anche il risultato della crescente riduzione dei controlli sulla privacy dove il governo non fa altro che diminuire le sanzioni se non toglierle in alcuni casi, quindi meno controlli meno sicurezza più porte d'ingresso aperte per verificare i fatti altrui.

Poco importano le rassicurazioni di Obama che dichiara che gli Stati Uniti «non tengono sotto controllo e non terranno sotto controllo» le comunicazioni degli alleati.

E' chiaro ormai che se anche alleati per gli americani siamo da controllare, del resto egli ultimi due anni non è la prima volta che lo fanno.

Questo problema dovrebbe aprire gli occhi sulla dismissione telecom e l'ingresso di Telefonica nell'asset societario.

Occorre intervenire subito per far capire che sulle comunicazioni vi sono alcuni asset che non si toccano.

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